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Boris Pahor (1913-2022) si annovera tra i maggiori intellettuali e scrittori sloveni del Novecento. Il suo romanzo-memoir Necropoli (1967) gli è valso la fama internazionale. Vi descrive la propria esperienza nel campo di concentramento di Natzweiler-Struthof e, con estrema onestà intellettuale, denuncia ogni tentativo di violazione dei diritti e delle libertà fondamentali dell'uomo, mettendo in guardia dall'oblio cui va incontro la nostra società.