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“Nel ‘grosso pubblico’ si diffonde sempre più l’opinione, forse non del tutto
consapevole, che il terreno spirituale della vita umana sia formato dai prezzi di mercato
e dalle faccende dei partiti politici e che tutto ciò che rimane fuori da questi interessi
non possa avere in sé alcun valore essenziale”
V. Kandinskji: Alcune nozioni sull’arte sintetica (1927)
“Mi saprebbe dire per favore che strada devo prendere per uscire di qui?”. “Dipende in
buona parte da dove lei vuole andare” rispose il gatto.
da: Alice nel paese delle meraviglie di L. Carroll
Territori solidali (Smart Community)
Dalla crisi economica strutturale, multidimensionale e plurifattoriale che attraversa le
società contemporanee di più antica industrializzazione (l’ex Primo Mondo) è possibile
intravedere l’insorgenza dal basso di esperienze concrete innovative potenzialmente in grado
di dare forma a comunità locali territoriali più resilienti e capaci di futuro, solidali e “smart”,
poggiate su sistemi economici più sostenibili sia sotto l’aspetto ambientale, che sociale.
Molte sono le esperienze già in essere che denotano l’esistenza di attività umane e di
relazioni sociali ispirate a principi e a valori non omologabili a quelli che sono venuti
prevalendo in campo economico (produttivismo e consumismo) e che performano
negativamente i modelli comportamentali individuali: rivalità estrema, possessività, avidità,
violenza ecc. Per sintetizzare con le parole di papa Bergoglio: “questa economia uccide”.
Per contro, ampia è la gamma delle best practice socio-economiche che si realizzano fuori
dagli schemi e dalle logiche strettamente mercificate. Azioni e attività diffuse, spesso minute,
particolari e frammentate che però hanno in sé la potenzialità di cambiare positivamente in
profondità i modi di pensare e i comportamenti delle persone perché riconducono la vita degli
individui e le relazioni umane all’interno di un contesto di sobrietà, di responsabilità, di
collaborazione verso valori che creano legami solidali tra le persone e attenzione verso
l’ambiente naturale. Relazioni all’interno delle quali muta il rapporto tra produttore e
consumatore creando legami diretti e fiduciari e di reciproca soddisfazione, come nel caso dei
gruppi di acquisto solidali o delle banche del tempo.
Vi è una crescente consapevolezza del fatto che le scelte produttive spesso non
obbediscono ad autentiche esigenze e a genuine aspirazioni, ma sono il frutto di tecniche di
manipolazione pubblicitarie sempre più aggressive e raffinate. Così come cresce il desiderio
di molte persone, famiglie e comunità locali di organizzare la propria vita cercando una
maggiore autonomia dal ricorso al mercato, aumentando le proprie capacità di
autoproduzione e mutuo aiuto, di messa in comune e di condivisione di beni e servizi, di
collaborazione reciproca e di autogoverno collettivo per la gestione di quei beni e servizi
ritenuti fondamentali per il buon vivere comunitario.