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Joaquim Xirau, sulla scia di Ortega y Gasset, riteneva inaccettabile sia l’assolutismo razionalista, che salva la ragione e annulla la vita, sia il relativismo, che invece salva la vita facendo evaporare la ragione. Su questa linea si mosse in tutte le sue opere filosofiche, dove cercò di trovare una soluzione a tale dicotomia. Una soluzione che, pur avvicinandosi sotto certi aspetti a quella orteghiana del «razio-vitalismo», se ne discosta per l’importanza che nella riflessione del catalano rivestono l’amore e i valori, visti come il vero trait-d’union tra la razionalità e la vitalità dell’uomo.
Nel corso degli ultimi anni di vita, però, il filosofo catalano stava ripensando il proprio «sistema», mostrando i primi segni di un’insoddisfazione che segnò tutte le sue ricerche e riflessioni messicane. Al disordine si deve opporre un ordine, ma un ordine nuovo, che possa efficacemente dare un equilibrio alla contrapposizione vita-valori: la sola teoria dei valori non era più sufficiente per ricolorare il mondo, perché oramai la «conquista della “oggettività”» è un fatto compiuto nella storia dell’umanità, che ormai è dominata dalla sua falsità. Bisognava, dunque, trovare una visione del mondo differente, che riuscisse a sovrapporsi, a superare e infine a sostituirsi a quella corrente.
Xirau morì prima di poter concretizzare questa sua idea, ma tra gli scritti dei suoi ultimi anni si possono trovare degli indizi, che danno un’immagine, seppur imprecisa, della direzione verso cui si stava muovendo la sua riflessione. Sono gli articoli presenti in questo libro, che sono stati raccolti e tradotti da un lato per mostrare nella sua completezza questo periodo del pensiero di Xirau, dall’altro perché essi offrono un importante spunto per la riflessione anche ai giorni nostri, affrontando temi e questioni che sono a tutt’oggi estremamente attuali.