DANIEL DEFOE

Daniel Defoe nacque a Londra verso il 1660, figlio di James Foe, macellaio. Il giovane Daniel, educato secondo i principi della setta dei Battisti, era destinato a diventare pastore, ma preferì una vita più avventurosa. Egli fu infatti, di volta in volta, soldato, commerciante-avventuriero in Spagna, Portogallo e in altri paesi, organizzatore, in patria, di imprese commerciali che non tutte ebbero fortuna e lo portarono infine alla bancarotta. Divenne allora scrittore politico e giornalista e compose, spesso su commissione del governo, libelli e opere satiriche (The True-Born Englishman, 1701). Morto Guglielmo d'Orange, ch'era stato suo protettore, cadde in disgrazia e, a causa di un libello di contenuto religioso il cui carattere satirico fu interpretato erroneamente sia dagli anglicani sia dai nonconformisti (The Shortcst Way with the Dissenters, 1702), fu arrestato, imprigionato e messo alla berlina. Venne scarcerato nel 1704 e il governo ritornò a servirsi delle sue abilità pratiche e delle sue capacità giornalistiche, facendone una spia, un organizzatore di intrighi, un propagandista. Sopravvennero nuove delusioni e nuovi dissapori, che convinsero infine Defoe ad abbandonare l'attività politica e a dedicarsi all'opera romanziere. Il primo e più grande fra i suoi romanzi, il Robinson Crosue, apparve nel 1719 e, con una continuazione meno interessante, riapparve nel 1720. Seguirono, in rapida successione, Gaptain Singleton, Moli Flanders, Lady Roxana e altri romanzi. Lo scrittore chiuse la vita nel 1731. Benché scrivesse i suoi libri desideroso soltanto di secondare i gusti del pubblico, e tutto intento al guadagno, egli riusci ugualmente a improntarli del suo genio, ch'era contraddistinto da una felice mescolanza di immaginazione sbrigliata e minuto realismo, di ingenuità fantastica e chiarità di stile. La descrizione della Peste di Londra (A Journal of the Plague Year, 1722), è un esempio prestigioso delle qualità umane e stilistiche di Daniel Defoe.


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