Due giovani liceali, Noemi e Manuel, prossimi alla maturità, trascorrono serenamente le loro giornate lungo le stradine acciottolate di Cefalù, l’incantevole Borgo medioevale, incastonato nella Rocca, tra un mare cristallino dai colori cangianti, cieli azzurri e indimenticabili tramonti. Un fatto inquietante, all’improvviso, viene a sconvolgere le loro vite, e i loro progetti di futuro. Costretti dagli eventi a vivere quasi in fuga, cercano la loro strada per dare un senso alla loro precaria e incerta esistenza.
Nel viaggio difficile della vita, sperimentano ogni giorno la forza cieca e pervasiva del male, ma anche la presenza silenziosa di tanti semi di speranza, destinati a rivitalizzare la società, mai come adesso attraversata da un profondo senso di smarrimento e di malessere che interpella le coscienze. È il bene silenzioso che, come un fiume carsico, porta l’acqua viva per irrigare i solchi della storia umana e si presenta con il volto di chi, come il vescovo Federico, ormai al termine del suo ministero, non si rassegna di fronte alla crisi di fede che sta riducendo tante persone, soprattutto le nuove generazioni, a vivere “come se Dio non ci fosse”, mentre le chiese si svuotano, per essere utilizzate spesso come musei. O anche Fratel Biagio con la sua incredibile «Missione di speranza e carità», una sfida all’inerzia delle istituzioni e un atto d’amore per i fratelli; o Giulia, che, andando controcorrente, sceglie di seguire Anna Maria Canopi, fondatrice dell’Abbazia benedettina dell’Isola di San Giulio sul Lago d’Orta; o Papa Francesco che, nel ritorno alle sorgenti del Vangelo, intravede la realizzazione del sogno di una fraternità universale…
Manuel, la cui vicenda esistenziale attraversa, come filo rosso, tutto la narrazione, è alla fine consapevole che la vita sociale e civile può rinascere attraverso una presa di coscienza e un’assunzione di responsabilità verso se stessi e verso gli altri, così come la fede può rigenerarsi ritrovando le sue vere radici, attraverso la testimonianza di persone e comunità credibili, capaci di esprimere l’amore per i poveri e gli ultimi non a parole, ma con scelte e gesti concreti volti ad eliminare le inaccettabili diseguaglianze e a costruire insieme un mondo di giustizia e di pace.
Non a caso, tutte le storie sono accompagnate, e quasi illuminate, dallo sguardo amorevole del Cristo Pantocratore, che risplende nei mosaici absidali, come centro di tutto, pur nell’incessante fluire degli eventi umani. Anche la Cattedrale normanna con le sue torri che s’innalzano possenti, quasi a sfidare l’usura del tempo, rimane segno di inossidabile speranza, nel momento in cui sembra stringere, in un grande abbraccio d’amore, le case unite in grappolo e, in alto, la Rocca piena di luce.
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