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In quest’opera si propone una spiegazione, fondata su basi teoriche, del comportamento dello Stato russo nel periodo 2000-2020, alla luce della necessità di inscrivere la politica della Russia del periodo in esame in un quadro teorico organico ed onnicomprensivo.
La spiegazione passa per i concetti fondamentali e interdipendenti di “sovranità” e di “percorso di sviluppo”; si definisce quest’ultimo come il particolare modo in cui lo Stato organizza il sistema sociale per mezzo della gestione, appunto, della propria sovranità.
Partendo da queste premesse, si analizza l’aderenza della politica estera e della politica economica della Russia di Putin alle teorie tradizionali (liberalismo e nazionalismo) ed a quella teoria, elaborata principalmente sulla base delle considerazioni espresse da Adam Smith ne La ricchezza delle nazioni, che si definisce «laburismo»; ognuna di esse verrà formulata in modo tale che l’enunciazione di principi generali venga tarata sui caratteri specifici dei diversi contesti sociali e, nel caso in esame, del contesto russo.
Nello studio sono state eseguite tanto analisi quantitative (che prevedono l’elaborazione di dati statistici in tabelle e grafici) quanto analisi di carattere storico e teorico. Si è fatto ampio uso della letteratura internazionale al fine di delineare il quadro interpretativo complessivo, mentre per un’analisi più specifica della politica della Russia si è attribuito peso preponderante alle pubblicazioni in lingua russa. Si è adottato un approccio multidisciplinare e proceduto secondo il metodo induttivo: l’elaborazione teorica del primo capitolo è stata testata empiricamente sul duplice piano della politica estera (capitolo due) e della politica economica (capitolo tre) della Russia del XXI secolo.
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