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Il neoliberismo è l'espressione della volontà di una classe di proprietari capitalisti, la finanza, di ristabilire i propri redditi e poteri, considerevolmente diminuiti a partire dalla Grande Depressione e dalla Seconda guerra mondiale. Lungi dall'essere una fatalità, si tratta di un atto politico deliberato. La globalizzazione neoliberista è effettivamente il frutto di una "rivoluzione restauratrice", che ha fatto del disordine e dell'instabilità la costituzione di un nuovo ordine sociale e mondiale, quello neoliberista. Le trasformazioni politiche ed economiche messe in atto a partire dagli anni Ottanta, ossia dopo il cosiddetto "compromesso keynesiano", sono state comunemente mascherate sotto le sembianze di una necessità materiale, tecnica, quella dell'internazionalizzazione dell'economia, e, più specificatamente, della globalizzazione dei mercati. Le regole dei cosiddetti mercati altro non sono che le regole della finanza. Partendo da un'attenta analisi della crisi strutturale che ha colpito i principali paesi capitalistici negli anni Settanta, fondata su dati empirici, viene presentata una panoramica della storia economica del capitalismo, con il suo strascico di crisi e riprese, nella ferma consapevolezza che la storia, sebbene non si ripeta mai nello stesso modo, ha molto da insegnare.