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Forse è un segno della mia età oppure forse è per qualche altro motivo, ma non posso fare a meno di pensare, sempre più spesso, a qual è il mondo che stiamo la- sciando in eredità ai nostri figli e nipoti: e non è una bella prospettiva, certo non è qualcosa di cui andare fieri. Ci sono diverse ombre cupe che sovrastano minacciosamente ogni nostro pensiero riguardo all’eredità che lasceremo ma due, soprattutto, sono predominanti, perché minacciano letteralmente la sopravvivenza della nostra specie, perlomeno una forma di-gnitosa di sopravvivenza. Una di queste ombre è la guerra nucleare e l’altra la ca- tastrofe ambientale.
Non solo non si sta facendo niente di serio per affrontare queste due grandi sfide ma, anzi, le decisioni che vengono prese attualmente le stanno aggravando.
Abbiamo bisogno di recuperare “La Politica, nel vero senso del termine, che è la messa in discussione dell’istituzione effettiva della società, l’attività che cerca di prender di mira lucidamente l’istituzione sociale come tale”.
Bisogna fare qualcosa e in fretta. Non sarà facile. Ma i movimenti che si stanno formando negli Stati Uniti e in altre città di tutto il mondo possono e devono crescere fino a diventare una forza determinante nella società e nella politica. Se non sarà così, è difficile immaginare un futuro accettabile.