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L'Africa è diventato il territorio di strategie geopolitiche e di investimenti decisivi per le potenze globali del pianeta. Russia, Cina, Usa guardano all'Africa come una nuova Terra promessa. Può il continente africano diventare un modello utile anche a una diversa declinazione dei nuovi diritti sociali? L’ Africa è un continente enorme, molto diverso da nord a sud, con storie particolari e ancestrali, tra colonialismo e lotte di indipendenza, sfruttato all’inverosimile sia attraverso secoli di schiavitù che con il furto programmatico delle risorse della terra. In Africa ci sono paesi ricchi di petrolio e popolazioni allo stremo della fame. Ci sono paesi che vivono vere e proprie esplosioni demografiche come la Nigeria con i suoi 190 milioni di abitanti, l’Etiopia che supera i 100 milioni, l’Egitto con oltre on oltre 95 milioni o il Congo con 83 milioni di abitanti. In Africa ci sono paesi che, come il Sud Africa – che fa parte dei paese cosiddetti Brics –, che hanno una crescita economica a due cifre.
In Africa c'è tutto e il contrario di tutto.
Le sperimentazioni di un reddito di base (Kenia, Namibia, Uganda) si calano in territori complessi, sia dal punto di vista sociale che economico, per non parlare delle tensioni politiche che li attraversano. Eppure l'Africa, tra povertà estreme e grande sperequazione di risorse, sta mostrando al pianeta come la proposta di un reddito di base sia all'altezza dei tempi che viviamo e possa funzionare in tutti i contesti. Attraverso una serie di testimonianze dirette, libro offre un profilo di queste sperimentazioni che avranno una lunga eco nel mondo e nell'Africa stessa.