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Questo breve saggio cerca di mettere in luce le profonde trasformazioni sociali, ontologiche e antropologiche che deriveranno dalla rete 5G e dalla società che grazie ad essa si sta strutturando. La rete 5G non è un semplice sviluppo delle precedenti 2G, 3G, 4G ed è qualcosa di più di una maggiore velocità di trasmissione di dati: oltre ad essere più veloce potrà permettere più connessioni in contemporanea e il passaggio di dati in simultanea con praticamente zero ritardo.
Queste sono caratteristiche essenziali per lo sviluppo e la voracità dell'intelligenza artificiale che progredirà grazie ai dati estrapolati dal mondo digitale. Dati che prima di essere accaparrati e captati da algoritmi e sensori erano la nostra vita, il nostro sentire, il nostro corpo carneo diventato lui stesso merce e produttore su vasta scala della propria sorveglianza. Le compagnie dei Big data gestiranno tutti i dati e grazie alla rete 5G ci spingeranno verso la definitiva e completa esplosione dell'Internet delle cose, il così detto "pianeta intelligente" di IBM: un'immensa rete informatica nella quale tutto - umani, altri animali, ambienti naturali, decori urbani, oggetti, infrastrutture, servizi - sarà interconnesso e comunicante in un sistema integrato.
La visione cibernetica e transumanista si concretizza così nella sua totalità. Tutti i campi dell'esistenza vengono digitalizzati per un'organizzazione automatizzata dell'intera società e dell'intera vita. Dalla nascita alla morte l'esistenza viene sottoposta a elaborazione, controllo e gestione algoritmica, un continuo monitoraggio che si estenderà ai singoli gesti, fino alle più remote emozioni. I dispositivi accompagneranno sempre di più le persone nel quotidiano con una prossimità sussurrata in cui le macchine si prendono cura di loro. Prende così forma un nuovo potere dolce che non ha un volto di coercizione o di imposizione, ma della libera scelta.
Sotteso il principio transumanista di inadeguatezza, imprecisione, fallibilità dell'essere umano. L'imprevisto, il caso, il limite non saranno tollerati e l'umano sarà concepito come inadeguato e come l'errore, per un continuo adattamento a un mondo macchina, per un continuo superamento di limiti in cui è proprio il corpo che viene considerato come un limite da superare diventando oggetto di una continua prestazione e auto-ottimizzazione.
Prima dell'agognata "singolarità" tecnologica quello che sta avvenendo è una "singolarità" ontologica: si trasforma la natura stessa dell'umano, la sua esistenza biologica, la sua finitudine, per una continua implementazione e modificazione genetica dei corpi. Una trasformazione ontologica dell'umano per arrivare a una sua completa disumanizzazione. Un essere umano biomedicalizzato in una società in cui tutto deve corrispondere ai criteri di continua perfettibilità è sempre più eroso e sterilizzato anche della capacità di consapevolezza e di resistenza.
Ci stiamo abituando a considerare la realtà che ci circonda attraverso il monito "niente sarà più come prima", sicuramente con la convergenza delle tecno-scienze accelerata dall'emergenza sanitaria sarà proprio l'essere umano ad essere trasformato, svuotato e riempito, oltre che di paura, di fiducia verso la nuova società tecno-biomedicale che vediamo alle porte. Questa corsa folle va con la velocità del 5G, ma prima ancora che arrivi ad un qualche traguardo subentrerà la nostra disumanizzazione e lobotomizzazione relazionale. Incapaci di percepire l'abisso proprio perché ci hanno rassicurato sul suo potere salvifico.
Il tempo di comprendere il senso e la posta in gioco di questi processi e di questo passaggio epocale è adesso, quello che cambierà nei prossimi mesi e anni sarà per sempre e non si ritornerà indietro.
Per un'altra visione di mondo. Restare umani significa resistere.