PARTICELLE DI RIVOLTA, 1968

Romanzo poliziesco

Volume della collana LE BELLE LETTERE n. 83
Prezzo: €18,00 / Prezzo di listino: €18,00
INVIO SENZA SPESE e OMAGGIO UNO DEI DIARI&QUADERNI
Formato: 130x170, 176 pagine / Luglio, 2024 / ISBN: 9788893132732

Bologna 1968. Manifestazioni e rivendicazioni da parte degli studenti all’Università. L’istituto di Fisica rimane occupato per quasi un anno, sembra al centro di un cambiamento epocale e di una catena di morti sospette, sebbene stabilire relazioni di causa-effetto sia impossibile.

Eppure, un ricercatore muore di una sospetta leucemia, il professore che guida la ricerca sulle particelle elementari cade vittima dello scoppio di una stufa a gas, la sua assistente viene mortalmente investita da un’automobile. La collisione delle particelle porta in seguito a una vittima sotto le rotaie della stazione, a dei ladruncoli assassinati e pure il brigadiere Capitani che segue le indagini rischia la vita… Si sente odori di servizi segreti stranieri e di false identità mentre il filosofo Jean-Paul Sartre sbarca all’Università. C’è uno scienziato ungherese passato dal blocco Sovietico all’Occidente a capo di un progetto molto importante, forse di un laser che non convince il testardo brigadiere. Lo rincorre verso Vienna, meta di un convegno scientifico, finirà “punito” dalla sorte e finirà a Trieste.

«Già, è fisica sperimentale. Le teorie studiate dalla fisica delle particelle seguono i principi della meccanica quantistica. Il principio fisico è quello degli urti ad elevata energia: facendole collidere tra di loro ad alta energia cinetica, con una velocità prossima a quella della luce. Ci sono due modi per rilevare nuove particelle subatomiche: i rivelatori passivi a terra come la camera a nebbia o la camera a bolle che sfruttano le collisioni naturali – ma queste le utilizziamo per le lezioni agli studenti – oppure, tramite un acceleratore per produrre fasci di particelle ad alta energia. In questo caso, il vantaggio sta nella luminosità e nella frequenza di collisione, che è maggiore e più controllabile. Lo scopo è “vedere” particelle molto più piccole della lunghezza d’onda della luce incidente». «Non ho capito – chiede il brigadiere – ma si può uccidere con queste particelle?».

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