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Una iniziazione alle vie della preghiera: della preghiera personale e, soprattutto, della preghiera liturgica, ecclesiale. Una iniziazione alla verità, perché la preghiera – e il suo vertice, l’eucaristia – è il luogo epifanico della verità: Dio si rivela in tutta la luce della sua gloria, e cioè del suo amore, e l’uomo, in tutta la sua notte, e cioè in tutta la sua indigenza di amore, non si nasconde. Dio e l’uomo si incontrano, lì, nella verità…
Non è lo storico della preghiera e della liturgia a parlare in questo libro. Ma l’uomo di fede – lo avverti in ogni pagina –. Un uomo che prega, che abita incessantemente la preghiera. Un uomo che partecipa regolarmente e appassionatamente al culto della Chiesa, che lo vive con tutto il suo essere. Che lo vive estasiato. E che quindi può iniziarti, da teologo – «è teologo chi prega», ci ricorda Evagrio – al suo mistero. Solo chi ha “patito” le cose divine può diventare guida al mistero, mistagogo.
Evdokimov ti prende dunque per mano e piano piano ti conduce – anche con l’apparato storico e patristico delle sue conoscenze – nella fornace di fuoco dell’eucaristia. Lì dove fai esperienza del Regno che è già venuto, che sempre viene e che verrà. Lì dove ad agire è lo Spirito santo che unifica le dimensioni del tempo e le rende un continuo presente. Lì dove la salvezza, che ha come centro l’Agnello immolato sin dalla fondazione del mondo, si manifesta a te e ti raggiunge, oggi, qui. Lì dove diventi testimone oculare del Signore, dal suo umile natale nella carne alla sua finale e gloriosa parusia. Lì dove vedi «la luce vera», e non solo la vedi, ma la mangi e la bevi, e puoi dunque, «in pace», portarla ai fratelli e alle sorelle nel mondo.
Una mistagogia, questo libro. Al pari delle mistagogie con cui i Padri introducevano i neo-illuminati ai misteri dell’iniziazione cristiana da essi appena vissuti. Un piccolo gioiello che, dopo più di cinquant’anni dalla prima edizione per i tipi di Queriniana, Asterios Editore (intervenendo soltanto nelle citazioni e nelle note del testo, e aggiungendo un’appendice) ha deciso di estrarre di nuovo dal cassetto del tempo: luccica ancora, brilla ancora. E farà ancora del bene.